| Discografia 
                  (2003) Musiche e canti etnico-popolari
 del Roero
 
 Il contenuto del cd
 
 Questo cd non contiene solo brando. Vi sono canzoni e musiche 
                    tradizionali del Roero che danno la misura della ricchezza 
                    e varietà di un patrimonio ancora in parte da scoprire. 
                    Molti dei brandi suonati non avevano titoli: per poterli riconoscere 
                    li abbiamo con piacere titolati.
 
 
 
                     
                      |  | Retro-copertina 
                        del cd. |  
 1. RA CHICCHERA
 Brando - titolo originale.
 
 Brando roerino e canalese per antonomasia, antesignano dei 
                    brandi storici, tutti i canalesi di una certa età lo 
                    ricordano come il più suonato in assoluto. Dalla testimonianza 
                    di Michele Verra (1897-1984) “ra chicchera” 
                    era già presente nel repertorio della banda di Canale 
                    all’inizio del secolo scorso, qualsiasi festa popolare 
                    non religiosa iniziava e terminava con la chicchera; era sempre 
                    il brando eseguito per primo e per ultimo.
 Un altro informatore, Vico Ciapèt (classe 1931), ricorda 
                    come, nelle feste dei coscritti che duravano anche dieci giorni, 
                    con bandino al seguito, si instaurasse una specie di gara 
                    di resistenza proprio con la chicchera che aumentava via via 
                    la velocità e il cerchio dei coscritti in brando si 
                    allargava fino a tenere tutta la piazza. Lo sfinimento dei 
                    suonatori e lo stramazzamento a terra dei coscritti era di 
                    norma il corollario del gran finale.
 
 Hanno suonato in questo brano: i Canalensis Brando.
 
 
 2. BATAJIN (BATTAGLINO)
 Brando - titolo originale.
 
 Informatore: Luigi Cariola, (classe 1930) ottimo suonatore 
                    di tromba, nativo di Corsione nell’Astigiano, da circa 
                    20 anni abitante a Govone nel Roero, è la memoria storica 
                    del brando e del modo di suonarlo con gli strumenti a fiato. 
                    Sua l’armonizzazione di questo brano, e inoltre di Ribota 
                    , Viva Giovanni, Brando a feo, R fassine dl’an pasà.
 Batajin è stato inciso anche da “ I Tre Martelli”.
 
 Hanno suonato in questo brano: i Canalensis Brando.
 
 
 3. GHITINA (R CAPORAL DI TROMBETTIE’)
 Vecchio canto della tradizione roerina, particolarmente conosciuto 
                    e cantato a Canale. Nel periodo di massima espansione del 
                    mercato delle pesche tra le due guerre mondiali, con un appropriato 
                    rimaneggiamento del testo, divenne l’inno canalese dedicato 
                    alla pesca.
 
 Testo originale:
 Mi sun Ghitina e fas la cusineraAi parlo al caporal dij trombetiè
 La seira for d’la cinta tuta fiera
 ‘Mna vagu ansem a chiel a spasigè
 Chiel as porta ‘l so strument da 
                    pres na suna dui tre pes
 Oi che strument divin cum’è ca suna bin!
 Oi caporal di trombetiè la noit 
                    a seguita a sunèOi caporal di trombetiè la noit a seguita a sunè
 Para pa pa pa pà para pa pa pa pà
 A pija ‘l so strument cun delicatessaAi suna ‘na suave ‘ntrodusiun
 Oi che strument divin, oi che dulcessa!
 Fa gode e a fa pasè tuti i magun
 Chiel as porta ‘l so strument da 
                    pres na suna dui tre pes
 Oi che strument divin cum’è ca suna bin!
 Oi caporal di trombetiè la noit 
                    a seguita a sunèOi caporal di trombetiè la noit a seguita a sunè
 Hanno suonato in questo brano: i Canalensis 
                    Brando, Olga e Lucrezia Scarsi (voci).
 
                     
                      |  | Musicant al Portè 
                        Disnè del 2003. |  4. RIBOTA
 Brando - nostro titolo.
 Informatore: Pino Lazzarino (classe 1936).
 Brando tradizionale suonato alle feste dei coscritti, presente 
                    nel repertorio della banda di Montegrosso d’Asti.
 
 
 5. TRE COMARE DE LA TOR
 Titolo originale.
 
 Antico canto della tradizione piemontese molto in voga nel 
                    Roero.
 Informatori: magna Pëla e magna Pinòta 
                    (Paola e Pinuccia Giordano, rispettivamente 1876-1955 e 1891-1964) 
                    di Canale, segnalato anche a Priocca e altre zone del Roero 
                    a testimoniare la vasta diffusione di questa canzone utilizzata 
                    spesso come ninna nanna.
 
 Testo:
  Tre comare de la tor, de la torTute trele di bon imur, tute tre dle bun-e ciuce, sun partisne 
                    da la tor per andè ‘l mercà d’ Saluse.
  A Saluse che lur sun stè, che lur 
                    sun stè, a l’usteria sun andè, sun andaite 
                    a l’usteria, l’han mangià peu l’han 
                    beivì, saviu pa pì cum fè ‘ndè 
                    via.
 O comare ‘nduma an po, anduma an po, suma lontan dai 
                    nostri post,o beivimne ancora na buta, l’è ‘d 
                    cust vin ca fa tant bin, la cavala an porta an grupa.
 La cavala l’è mal sinà, 
                    l’è mal disnà, porta mal la sua sumà, 
                    la cavala gira e volta, ausa ‘l cul e campa giù 
                    tre comare an ti na volta.  Tre comare an t’ in fosà, 
                    an t’in fosà, tute tre scarabocià, un-a 
                    a piora, l’autra a grigna, e an piorand e an grignand 
                    la cavala scapa via. O comare lasela andè, lasela andè, 
                    che liì drè jiè ‘n bun buvè, 
                    lu pregruma con modestia oi can fasa lu piasì di fermene 
                    custa bestia. Quand che la bestia l’è stai 
                    fermà, l’è stai fermà, quand che 
                    lor i l’an ringrasià: ”quand chi pasi dal 
                    nostre bande, guardè j’uss, guardie bin e peu 
                    slunghi le gambe”. 
 Hanno suonato in questo brano: Canalensis 
                    Brando, Olga Scarsi (voce solista), Lucrezia e Gino Scarsi 
                    (voci), PierGuido Boano (bombardino).
 6. BALO TUTI Brando- titolo originale.
 
 Informatore: “Nòto ‘d Piri” (Bartolomeo 
                    Roagna,1913-1999), suonatore di semiton a Priocca. 
                    Brando classico del Roero eseguito nelle feste popolari non 
                    solo da coscritti. Come da titolo, “ballano tutti”, 
                    questo brano segnava l’ingresso in campo anche dei meno 
                    abili nel ballo. E’ stato inciso da “Cantovivo” 
                    nell’LP “La luna e ‘l sul” 
                    con titolo “sbrando”, dai “Tre 
                    Martelli” in “Bruzè Carvè” 
                    e ripreso addirittura dal gruppo folk inglese “Tiger 
                    Moth” reintitolato per l’occasione “Smarlon” 
                    (sbrando).
 
 In questo brano hanno suonato: nella prima parte Notu ‘d 
                    Piri col suo semiton da una registrazione di fortuna dei primi 
                    anni ’90 e i Canalensis Brando in sovraincisione.
 
 
                     
                      |  | Canalensis Brando 
                        in sala di registrazione. |  
 7. ER FASSINE D’RAN PASA’
 Monferrina - titolo originale.
 
 Informatore: Luigi Cariola. Canzone roerina e monferrina tipica. 
                    Nella zona di Magliano e Govone le “fassin-e” 
                    erano sostituite dalle “sarmente”. Il 
                    secondo refrain è stato raccolto a Corneliano da Ettore 
                    Contino.
 
 Testi:
 
 Er fassine d’ran pasà si che son secche
 si che son secche
 er fassine d’ran pasà si che son secche e stagionà
  Pare der cucu è ‘n bel ausel 
                    pi tru beichi pi tru beichi
 pare der cucu è ‘n bel ausel pi tru beichi e 
                    pi o ven bel
  E si ij reova co soa sorella pi tra beichi 
                    e pi a ven bela.
 Hanno suonato in questo brano: Canalensis Brando, Luigi Cariola 
                    (tromba), Luciano Pasquero e Albino Vezza (clarini).
 
 
 8. SÀUTA CÒ TI
 Brando - titolo originale.
 
 “Salta anche tu”: è perentorio l’invito 
                    a ballare e saltare. Questo brano è stato composto 
                    da Silvio Rabbione (1888-1958) suonatore di trombone di S.Damiano 
                    d’Asti e ottimo compositore di brani tradizionali per 
                    esecuzione bandistica.
 Informatore: Giovanni Artusio, attuale direttore della banda 
                    musicale di S.Damiano d’Asti e membro dei Canalensis 
                    Brando nel primo periodo come clarinettista.
 
 Hanno suonato in questo brano: Canalensis Brando, Pierguido 
                    Boano (bombardino), Luciano Pasquero (clarino).
 
 
 9. MAZURCA ‘D NÒTO
 Titolo nostro.
 
 Informatore: Nòto ‘d Piri. Nòto ricordava 
                    che questo brano faceva parte del repertorio di un gruppo 
                    musicale di Priocca di inizio ‘900 composto da quattro semiton e una chitarra.
 Hanno suonato in questo brano: Canalensis Brando e Luciano 
                    Pasquero (clarinetto).
 
 
                     
                      |  | Canalensis Brando 
                        in sala di registrazione. |   10. A) SÙ E GIÙ DA COLA VAL
 Titolo nostro.
 
 Informatori: magna Pëla e Pinòta 
                    (citate sopra).
 
 Testo:
 
 Si e giù da cola val
 È surtije fora an gal
 Avija le braie rose
 S’è dase da conose
 S’è butà cantè
 Cus vuria l’è maridè
 Sauta fora la pernisCui so doi bei barbis
 Fija mia pijme mi
 Che mi sun an bon partì
 An bon partì di paia
 Mi pag nì fit nì taia
 ‘dla taia na pag nen
 bela fija voreime ben
 Su s’la ven la mesanoitSon restà tuti doi cot
 L’aviu pì freid che giasa
 Manavu i barbarot
 Chi smiavu le doi cravot
 E i seston j’ eru fulù
 C’ai foravo la schin-a e ‘l cu
 E i seston ieru fulù
 C’ai foravo la schin-a e ‘l cu.
 10. B) BRANDO DA RIARA
 Titolo nostro.
 
 Informatore: Beppe Bonello (1924-1985) di Reala, frazione 
                    di Corneliano, che lo sentiva suonare già da suo nonno 
                    Giuseppe col semiton. Il brano ci è stato 
                    trasmesso da Ettore Contino, che ha registrato Beppe Bonello 
                    e la sua fisarmonica; la registrazione è la stessa 
                    che proponiamo nella parte B con la sovraincisione degli altri 
                    strumenti.
 
 Hanno suonato in questo brano:
 A) Canalensis Brando, Olga e Lucrezia Scarsi (voci).
 B) Canalensis Brando, Giuseppe Bonello (fisarmonica) e Luciano 
                    Pasquero (clarino).
 
 
 11. ËR PARE DIJ BRANDO
 Titolo nostro.
 
 Questo brando fa parte del repertorio storico del Gruppo Spontaneo 
                    di Magliano Alfieri. Già inciso dal gruppo nell’LP 
                    “ Feste calendariali e canti popolari dell’Albese”, 
                    registrato inoltre da "La Ciapa Rusa" nell'album 
                    "Retanavota".
 Per differenziare le possibilità di interpretazione 
                    proponiamo una versione più acustica.
 
 Hanno suonato in questo brano: Canalensis Brando.
 
 
 12. BRANDO ‘D CANAL
 Titolo nostro.
 
 Informatore: Michel da Madona (Michele Bignante,1925-2003) 
                    di Canale; suonatore di clarino e sassofono nelle feste popolari 
                    e al seguito dei coscritti, animatore e fondatore delle corali 
                    di Valpone e Madonna dei Cavalli. Michel nell’ultimo periodo della sua vita si rammaricava 
                    di non ricordare alcuni brandi molto suonati nella sua gioventù; 
                    questo che riproponiamo è stato registrato da Ettore 
                    Contino a Madonna dei Cavalli nel 1984.
 Questo brando è stato inoltre inciso dai “Canterin 
                    del brich” sull’audiocassetta “Coma 
                    a ven a ven” sotto l’erroneo titolo di “La 
                    Chicchera”.
 
 Hanno suonato in questo brano: i Canalensis Brando, Luciano 
                    Pasquero (clarino).
 
 
 
                     
                      |  | Balarin al Cantè 
                        J'Euv di Guarene (Cn) 2001. |  
 13. BUREA
 Titolo originale.
 
 Informatore: Chino Galvagno di Pocapaglia (1913-1996) che 
                    suonava la burea, anche detta “grossa”, 
                    nella frazione “Sarset” (Saliceto) di Pocapaglia. 
                    Era ballata dagli uomini, che si mettevano gli zoccoli per 
                    ritmare meglio i passi.
 Questo brano insieme ad altro interessante materiale è 
                    stato registrato da Ettore Contino e Beppe Giacone, che sottolineano 
                    come il “Chino” sia stato un mitico suonatore 
                    di “armoni a boton” per la zona che va 
                    da Montaldo a Pocapaglia.
 
 
 14. A) PERA CULERA
 Nostro titolo.
 
 Nella parte A abbiamo inciso uno stranot in uso nella zona 
                    in molteplici varianti: riportiamo quella raccolta sia a Canale 
                    che a S.Stefano Roero. Il cantato di raccordo con la parte 
                    B è di nostra composizione. Una curiosità: la 
                    pera culera era un pietrone, posto in un luogo centrale 
                    del paese, su cui si faceva sedere per giorni, con i pantaloni 
                    abbassati, chi dichiarava fallimento nella propria attività.
 
 Testo:
 
 C he ca, che ca, che ca
 Tuta ruta tuta ruta tuta ruta
 Bele pin-a ‘d debit
 Pagherò pagherò pagherò
 Quand quand quand?
 E quand e quand e quand cu seja ura pagruma pagruma,
 se ‘t cherdi d’ nen paghè et vai a finì 
                    ‘n malora
 E se peu ‘t ciapi r scurse cherdinte d’argirera,
 et botu stà cul cù n’sla pera culera, 
                    n’sla pera culera.
 
 14 B) MONFERRINA DI CHECCO DELLE LANGHEFa parte di una raccolta di danze tradizionali piemontesi 
                    presentate all’esposizione internazionale di Torino 
                    d’inizio ‘900, quando la vasta provincia di Alba 
                    comprendeva anche il Roero. (Da uno studio condotto dal costruttore 
                    di ghironde Silvio Orlandi).
 Questo pezzo è stato inciso anche da “La 
                    Ciapa Rusa” nel disco “Retanavota”.
 Hanno suonato in questo brano: Canalensis Brando, Pierguido 
                    Boano (bombardino). Sergio Cauda "dra Val" 
                    (rullante).
 
                     
                      |  | Canalensis Brando 
                        al Portè Disnè del 2003. |   15. VENTI CON NOI
 Nostro titolo.
 
 Informatore: Pino Lazzarino (classe 1936).
 Quest’aria popolare in uso in molte zone del Piemonte 
                    è stata rivisitata e piegata agli usi più rispondenti 
                    alle varie realtà: nella provincia di Torino alle manifestazioni 
                    dei Magnin, nel nostro caso con le strofe cantate 
                    relative al “Portè Disnè”. 
                    Nella coda del brano sono invitati a “Portè 
                    Disnè” una serie di personaggi canalesi 
                    chiamati con il loro stranòm, come da consuetudine 
                    passata e presente. Il brano originale è di provenienza 
                    meridionale e porta il titolo di “Cielo Incantato” 
                    (informatore Luigi Cariola), quasi a sottolineare come le 
                    melodie popolari piacevoli procuravano reciproche contaminazioni.
 
 Testo:
 
 Venti con noi a portè disnè
 Ijè i doi Papè che r’an del bun vin da 
                    fè tastè
 Venti con noi a ra Malvirà, là an dan der vin 
                    ca r’è sarà e baricà
 Venti con noi da Ceco Buè, un fa stè ben, un 
                    dà da beive e da mangè
 Venti con noi, Carosa u re a cà, ne speta ‘n 
                    tra cort con tre bicei e na ghignà.
  Hanno suonato in questo brano: Canalensis 
                    Brando, Aldo Batti (voce). 16. CIOCHE AN BRANDO
 Anche dal campanile della Chiesa parrocchiale di Canale ci 
                    si serve del brando per annunciare la festa. Ogni 
                    domenica alle 9,30 esatte parte dal rintocco delle campane 
                    l’invito a bendisporsi con l’animo. Proponiamo 
                    uno dei motivi tra i sette a disposizione, tutti molto belli 
                    ed orecchiabili: una volta venivano eseguiti picchiando col 
                    pugno su tasti di legno che rimandavano alle campane; attualmente 
                    con congegno elettrico.
 
 
 17. VIVA GIOVANNI
 Titolo originale “Evviva”.
 
 Informatore: Luigi Cariola.
 Il brano è stato scritto dal maestro Giuseppe Sanpietro 
                    di Tonco D’Asti; vissuto a cavallo tra '800 e ‘900, 
                    fu musicista e bravo compositore di musica tradizionale. Ha anche avuto il merito di saper riadattare e riproporre 
                    brani più antichi. Viva Giovanni, classico brando 
                    da coscritti, è ancora il cavallo di battaglia nelle 
                    feste di leva poiché permette di gridare il nome del 
                    festeggiato o della persona da ringraziare (coscrit- 
                    cusinera- padron ‘d ca).
 
 Hanno suonato in questo brano: Canalensis Brando, Luigi Cariola 
                    (tromba), Pierguido Boano (bombardino), Luciano Pasquero e 
                    Albino Vezza (clarini).
 
 
                     
                      |  | Canalensis Brando 
                        al Piantè Magg 2007 a San Rocco di Montaldo Roero. |   18. BRANDO A FEO
 Nostro titolo.
 
 Informatore: Luigi Cariola.
 Questo brando era presente nel repertorio della banda di Corsione, 
                    nel Monferrato astigiano, già all’inizio del 
                    1900. Il titolo è nostro, ma pensiamo che rappresenti 
                    bene la richiesta dei coscritti, che nel culmine della festa 
                    sbottano nel grido: “ an brando a feo!!” 
                    (un brando a fuoco!). Nella parte finale dell’incisione 
                    i balarin battendo ritmicamente i piedi riproducono l’atmosfera 
                    del gran finale nei balli a palchetto tra le urla classiche 
                    dei coscritti e lo sconcerto dei gestori della struttura, 
                    che a volte cedeva sotto l’esuberanza del ballo (informatore 
                    Ciarin da Montà).
 
 Hanno suonato in questo brano: Canalensis Brando, Luigi Cariola 
                    (tromba), PierGuido Boano (bombardino), Luciano Pasquero e 
                    Albino Vezza (clarino), Sergio da Val (batteria).
 
 
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